Invisibile

11828564_732917800169293_4187483457233794494_n

INVISIBILE

Ascolta la notte

Respirala

Sono io

Che ti sto sfiorando

Mentre le tue mani mi cercano al buio

Io sono lì

Accanto a te

Sono io

Che ti scivolo addosso

Suadente

Che ti ghermisco l’anima

Impudente

Indecente

Prepotente

Perché mi appartieni

Ora e sempre

E ogni notte

Quando il mondo tace

Verrò da te

Perché senza te

Io sono niente senza te

©Elisabetta Barbara De Sanctis 25/06/2016 all rights reserved

SCRITTURA CREATIVA c/o Libreria Mondadori Pescara

Risorse SovrUmane ASD Ricerche Teo-Antroposofiche e benessere e Libreria Mondadori Pescara vi invitano a un evento straordinario:

SCRITTURA CREATIVA: dare voce alle emozioni

Con presentazione del ciclo di Laboratori di Scrittura Creativa:

“Dall’idea al racconto, come dare vita a una storia”

con Elisabetta Barbara De Sanctis

INGRESSO GRATUITO

cropped-floral-pattern-piano-typewriter-vintage-writing-machine-favim-com-79331bis

“La scrittura, come ogni attività creativa, è un’attività “terapeutica. Che si scriva su dei fogli sparsi, su un taccuino o al pc, scrivere è un’attività catartica perché ci permette di trasferire altrove i nostri pensieri, le nostre emozioni. In tal modo ci alleggeriamo e possiamo esaminarle da una prospettiva diversa, con un notevole beneficio a livello sia mentale che emotivo, di conseguenza fisico”. (Elisabetta B. De Sanctis)

Elisabetta Barbara De Sanctis ci guiderà in un universo dove le emozioni si fondono con le parole e diventano poesie e storie da leggere, da raccontare, da vivere.

BIOGRAFIA: Elisabetta Barbara de Sanctis è un’autrice, ma soprattutto una donna con una personalità dalle mille sfaccettature che esprime in tutto ciò che scrive. Dal rosa all’erotico, passando per la narrativa, ama dare vita a personaggi femminili autentici e ricchi di sfumature. È presente su diversi social, ha due pagine autore su facebook, un gruppo fan, un blog su tumblr, cura un blog personale ed è co-fondatrice di un book blog.
Nell’aprile 2015 è uscita la sua prima raccolta di poesie “Anima e Carne” – Ed. ErosCultura, cui hanno fatto seguito alcuni racconti: “L’altra lei” (sempre con ErosCultura), “E il mare rispose” per Donne d’inchiostro vol.1, “Senza più nome” e “Stanza 530”, quest’ultimo spin off del romanzo “Oltre il buio il tuo respiro”, pubblicato a novembre 2015. A febbraio 2016 è uscito il suo racconto “Coriandoli d’anima” per la collana Attimi Infiniti.
Attualmente sta scrivendo un romanzo di narrativa ispirato proprio al racconto “Senza più nome”.
È socia di EWWA – European Writing Women Association.

Pagine autore su facebook:
https://www.facebook.com/ElisabettaBarbaraDeSanctis1/
https://www.facebook.com/ElisabettaBarbaraDeSanctis/
Blog autore:
https://velodidonna.wordpress.com/

Vi aspettiamo il giorno 22 giugno alle ore 17,00
c/o Libreria Mondadori di Pescara, in C.so V. Emanuele II n°105

Scrittura_creativa

 

Perdonaci Madre

pachamama861974532_b5d9dcf614_o

PERDONACI MADRE

Buongiorno ‎Pachamama

e perdonaci se puoi

per tutte le offese che ti arrechiamo

per le tue lacrime di dolore

per non saper ascoltare

il gemito della tua agonia

siamo sordi e ciechi

per le ferite che ti infliggiamo

rinnegandoti

assassinando il seno che ci nutre

siamo senza memoria

barbari e inetti

ma tu sei la cura

tu sei la vita

tu sei la Madre

accoglici ancora

insegnaci ad amarti

e perdonaci, se puoi

‪#‎EarthDay

©Elisabetta Barbara De Sanctis – 22/04/2016 all rights reserved

 

Sono solo una tua umile figlia o Madre, accogli la mia supplica, concedimi il tuo abbraccio e fa’ che con Te io possa intonare il mio canto, perché i tuoi figli ascoltino e si uniscano a noi…

Con il cuore, sempre ❤

EliBì

 

 

 

Anima e Carne: quando l’anima ascolta la poesia

“La Poesia è parte di me, della mia vita, tocca corde  profonde in un angolo nascosto, a volte inaccessibile. È il cuore? È l’Anima? Non lo so.
La Poesia è emozione, le parole sono emozioni e quando urgono dentro, posso solo lasciarle scorrere libere, non importa dove, lasciandomi condurre nei recessi più profondi del mio essere fino a che sento la passione bruciarmi nelle vene. 
Sono frammenti di me che nascono in un centro, per esplodere in ogni dove. Sono orgasmi d’anima”.

Così recita la sinossi di Anima e Carne, quella che ancora stento a definire una silloge. Non mi sento all’altezza di definirle poesie, io che amo la poesia e solo alla poesia permetto di pizzicare le corde più nascoste della mia anima.

Sto ancora cercando di metabolizzare queste parole, lasciate su Amazon. Inutile negare anche la lacrimuccia che è rotolata giù. Per le cinque stelle? No. Per un motivo ben diverso. Per il senso che ha questa raccolta per me, per cosa rappresenta, per quanto in essa ci sia di me, certo più che nel contenitore chiamato corpo. Dall’altra parte qualcuno non ha letto le mie poesie, che ancora fatico a chiamare tali, per me sono sempre stati dei link scritti di getto su tumblr o in pagina, parole frammiste a schegge della mia anima vomitate per lo più in lunghe notti insonni, buttate lì senza rileggere.

No, non le ha lette. Dall’altra parte le ha assorbite, se le è spalmate sulla pelle e ha lasciato che penetrassero, le ha ascoltate. Ha lasciato che la sua anima si infettasse. Le ha vissute, fino in fondo, bevendo il calice fino all’ultima goccia, fino a incontrare la mia anima. L’ha vista, la sfiorata. L’ha conosciuta. Uno scambio intimo e profondo. Grazie non basta, ma è un grazie dall’anima che altre parole non ha per descrivere quelli che sono veri, autentici, profondi incontri.

Screenshot 2016-04-21 09.01.26-crop

Non posso dare molto perché ho poco, ma quel poco lo giuro, è in ogni singola parola che prende vita da queste mani, da quest’anima.

Con il cuore, sempre ❤

EliBì

 

Nei silenzi

2015-11-28 08.06.59

NEI SILENZI

Manchi
Sempre
E tu lo sai
Se solo chiedi al vento
Se solo chiedi al mare

Vorrei averti qui
Per un giorno
Un abbraccio
O forse solo per chiederti
Di non andare via

E allora scrivo
Per te
Per me
Ma le parole
Si colorano di malinconia

©Elisabetta Barbara De Sanctis – 17/04/16 – all rights reserved)

 

 

Dentro te

e2d8a2264a6b4179cf4986ef3f9e0602

 

DENTRO TE

Sono debole carne
che implode nelle attese
trasuda piacere
che mi impasta le dita
Annusami
Respirami
Leccami
Sono il tuo sapore
Sono la tua essenza
Sono vita

(©Elisabetta Barbara De Sanctis – aprile 2015 all rights reserved)

Adesso

12687772_1555769298068323_4651579859428183236_n

 

ADESSO

Amami
Quando voglio essere forte
Ma dentro ho paura
Ama i miei silenzi
I miei malumori
I miei momenti bui
Perché i sorrisi sono per tutti
Ma le lacrime no
Quelle sono per me sola
Amami adesso, non per sempre
In questo istante
Un giorno alla volta
Amami tanto
Ma non amarmi troppo
Così che domani
Tu possa amarmi più di ieri

©Elisabetta Barbara De Sanctis – febbraio 2016 alla rights reserved

 

Blu

Dimi Papadimitriou - She is like the wind

BLU

 
Implodere
Di parole che vorresti urlare
Ma ti ritrovi a ingoiarle
Piano
In silenzio
Facendo attenzione
A non fare rumore.
Dentro
Dove annaspi tra acqua e sale
Sempre più dentro, fino a che tutto tace
Giù, sempre più in fondo
E poi risali, una volta ancora
Perché sei una sirena
E sei sposa del mare
 
(©Elisabetta Barbara De Sanctis – febbraio 2016 all rights reserved)
 
pic ©Dimi Papadimitriou – She is like the wind
 
Grazie a C.D. per la stupenda immagine

Solo… arrivederci…

tumblr_nf59svUri21t1dcano1_500

Solo… arrivederci…

Non si parte in gennaio

Fa ancora freddo

E le lacrime gelano

Solidificando il cuore

E si perde il battito

Nei brividi di un mattino

Un assolo di campane

Mentre un raggio di sole 

Si fa beffe del dolore

Vorrei chiederti

Se hai messo il giaccone

E scarpe comode

Per questo ultimo viaggio

Ma le parole si spengono

Mentre tu sorridi

In quel saluto

In quella carezza

Che sa di promessa

Di ritrovarti

Un giorno, ancora

(©Elisabetta Barbara De Sanctis – 24/01/2016)

 

My friend, this is for you… ❤

 

 

Un po’ della mia vita – Paolo Aurelio Monteleone

Cos’è, la vita. Un giorno, quasi per caso, anche se al caso non ci credo, il tuo cammino incrocia quello di una persona. È italiano, ma ormai vive in Australia da tantissimi anni.

10933779_783291848424420_185770423189796105_nVoce e cuore di Radio Italia Uno Adelaide, una delle radio in lingua italiana più ascoltate al mondo. Qualche scambio di mail, un po’ per conoscerci, ma soprattutto perché vuole conoscere i miei scritti e inserirmi in scaletta nel programma che ogni domenica mattina dà voce a noi autori emergenti, unendo con un filo Italia e Australia, e queste due al resto del mondo. Poi una telefonata, cordiale e amichevole, come se ci conoscessimo da anni. Infine mi ritrovo in scaletta nel suo programma e quella mattina, nonostante l’emozione, mi sento a casa. Sì, a casa. Che bella questa parola che sa di amicizia, di calore e ha il profumo delle cose buone. Ecco, per me ha il profumo del pane appena sfornato ed è casa.

È nata così un’amicizia, di quelle che non hanno bisogno di molte parole. Forte, nonostante la distanza fisica, vera e preziosa, da custodire e coltivare, con pazienza e tanto amore.

Descrivere Paolo Aurelio Monteleone a parole mi porterebbe a usare aggettivi a volte usati e abusati, triti fino a non avere più sapore.

Per questo ho scelto di non parlare io di lui, ma di lasciare che siano le sue parole a scivolare da me a voi.

Aurelio ha scritto queste parole sul suo profilo facebook il 16 dicembre, prima di Natale. Non ho vergogna a dire che ho pianto leggendole, commossa da tanto dolore, ma anche dalla grande tenacia, dalla forza con cui è riuscito a far sì che tutto quanto lo rendesse l’Uomo che è oggi. Ed è speciale, credetemi e io sono onorata di essere sua amica.

Grazie Aurelio.

Vi lascio a Un po’ della mia vita, parole di Paolo Aurelio Monteleone.

Con il cuore, sempre ❤

EliBì

Un po’ della mia vita

Quando eravamo tredici figli in casa , quando povertà e miseria erano le sole cose che abbondavano
Io c’ero.
Quando si mangiava tutti in una sola pentola o padella, facendo a turno con le poche posate che avevamo, quando si dormiva in tre o quattro in un letto e ci si scaldava incrociando le gambe l’un con l’altro
Io c’ero.
A sei anni, alla morte di mamma
Io c’ero.
Al suo funerale no, io
non c’ero
Troppo piccolo mi dicevano allora per seguire una bara, come se le lacrime di un bambino che perde la madre valgono meno di quelle dei grandi .
E quando l’ENAOLI (ente nazionale assistenza orfani lavoratori italiani) ci prese e ci portò via di casa per metterci in orfanotrofio che sapeva più di prigione che di collegio
Io c’ero.
Ed in quei lunghi otto anni di Alcatraz, dove il nervo e la bacchetta la facevano da padroni ad ogni piccola mancanza , quando oltre che che a badare a me stesso, dovevo far da padre da madre e da fratello maggiore a lui che era due anni più giovane di me
Io c’ero.
Che bella fanciullezza! Non la augurerei neanche a un cane. Nulla di inventato, tutto vero, reale, vissuto sulla propria pelle e portato sulle spalle.
La gioventù non è stata prodiga di doni, mi ha dato un’altra mamma (santa donna e due nuovi fratelli, come se non fossimo già abbastanza ), un padre padrone, terra da zappare e botte da mattanza.
Che bello vero?
Però Io c’ero.
I miei vent’anni, non furono da meno.
Alla morte e funerale di mio padre io c’ero.
A 21 fidanzato
A 22 già sposato
A 23 un figlio mi era già nato.
E io c’ero.
Gli anni più belli , quando quelli come me facevano piglia piglia,
Io sulle spalle avevo una famiglia.
A tutti ho dato il meglio che potevo, ai figli ho dato il meglio di me stesso, a volte ho lavorato come schiavo, a volte son passato anche per fesso.
E Io c’ero
Venimmo poi in Australia,
per dar loro un un bel futuro,
non mi è poi andata male,
ma ho lavorato duro.
Alle rinunce e privazioni,
Io c’ero.
Al funerale di mia figlia,
Io c’ero,
anche a quello di mia sorella, Io c’ero.
Al matrimonio del primo figlio
io c’ero,
alla nascita dei nipotini,
Io c’ero , magari stanco morto, però c’ero.
Alla partenza della figlia,
Io c’ero.
Nello spazio di un’anno, il piccolo si è rotto il braccio e una gamba ben tre volte,
e io c’ero eccome!
Visite, ospedali, specialisti, tanti dottori in vita mia non li ho mai visti,
cosa non faresti per i figli, anche a costo di svuotare il portafogli.
Ora non son più giovane,
non me ne faccio un vanto,
lo so che ho avuto poco,
anche se ho dato tanto.
Non voglio fare il pirla,
non voglio passar per fesso
ma prima di finirla,
Io ci sarò ancora,
ma prima per me stesso.
Anch’io ho diritto a vivere,
a togliermi le voglie,
e prima di pensare agli altri,
ci siamo Io e mia moglie.

(©Paolo Aurelio Monteleone – 16/12/2015 Tutti i diritti riservati)

11011803_847837841969820_6440396986769716426_n

 

Per chi volesse seguirlo via radio, questo è il link: Radio Italia Uno Adelaide e queste le pagine facebook: Radio italia Uno e Australia chiama Italia.