Nuovo blog su WordPress

Come anticipato già un bel po’ di tempo fa, qui non scriverò più, anche se non lo chiudo perché ci sono affezionata.

Il mio nuovo blog su WordPress è Il Club delle Vagine tristi. Qui ci sono molti blog che seguivo, sto progressivamente togliendo l’iscrizione, ma solo per seguirvi dal nuovo blog. Un po’ di pazienza e arrivo!

Se vi fa piacere, c’è anche il sito dove scrivo di cose scrittevoli: Elisabetta Barbara De Sanctis.

Se vi fa piacere leggermi, spero vorrete seguirmi anche di là.

Con il cuore, sempre.

EliBì

 

 

Chiusura blog per trasferimento su nuovo sito

Buon giorno,

nei prossimi giorni questo blog verrà chiuso in maniera definitiva e sarò presente solo su quello nuovo che trovate all’indirizzo: www.elisabettabarbaradesanctis.com.

Sono riuscita a importare i contatti che si erano iscritti via mail, ma non sono molto tecnologica e non sono riuscita a importare tutti coloro che mi seguono qui attraverso il loro blog.

Se vi fa piacere, per non perderci di vista, potete passare a trovarmi sul nuovo sito e iscrivervi. Io spero di ritrovarvi tutti di là.

Con il cuore, sempre.

EliBì

Segnalazione nuova uscita: SENZA PIU’ NOME – la storia di Martina

Segnalazione nuova uscita di

Senza più Nome

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Titolo: Senza più nome
Autore: Elisabetta Barbara De Sanctis
Editore: pubblicazione indipendente
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 15/09/2016
Versione: cartaceo ed e-book
Prezzo: ed. cartacea € 13,00 – e-book € 1,99 in promo speciale fino al 18/09/2016
Pagine: ed. cartacea 260
ISBN: 978-1537564807
Link per l’acquisto: e-bookcartaceo. Il cartaceo è disponibile anche presso la Mondadori Book Store di Pescara

 

Trama

Martina ha sedici anni e combatte contro un passato pieno di mostri, ma basta poco perché quanto ha rimosso torni a galla, con i ricordi delle violenze e degli abusi e tutto il suo carico di dolore. Quando la sua vita sembra arrivare al capolinea, decide di provare a vivere inseguendo il suo sogno di libertà: una moto e una strada su cui correre, veloce come il vento. Un viaggio che, tappa dopo tappa, la aiuterà a prendere coscienza di ciò che le ha segnato l’anima. Un viaggio per trovare se stessa. Un viaggio per ricominciare.

NOTA: le vicende narrate nel libro sono di pura fantasia, ma l’intensità e la drammaticità di alcuni passaggi lo rendono non adatto a un pubblico sensibile e facilmente impressionabile.

Estratto

Non riuscii più a trattenermi. Scoppiai a piangere e i singhiozzi mi spezzarono le costole. Avrei voluto essere forte, ma non lo ero. Non lo ero mai stata. Un dolore atroce risalì in superficie. Un dolore antico. Un dolore più grande di me.

«Mamma?» riuscii a chiedere con voce rotta.
«Dimmi amore mio…».
«Che mi hanno fatto?».
Avrei voluto fosse una domanda.
Fu un grido di dolore.

Mi strinse ancora più forte. Stava provando a tenermi. Sarebbe bastato per non farmi andare a fondo?
«Mamma… Che mi hanno fatto?» chiesi ancora, ma lei si limitò a dondolare, stringendomi a sé.
Non fu sufficiente. Il dolore crebbe. Divenne enorme. Esplose e mi investì con la sua gigantesca onda d’urto.
C’era un posto dentro di me, un nucleo di nera ossidiana che fino a quel momento aveva resistito a tutti gli urti che avevo subito. Il resto di me poteva anche farsi polvere, potevano ridurmi a brandelli, ma sapevo di poter sempre tornare a quel centro e da lì ricominciare. Era il mio fulcro e il mio pozzo dell’oblio, in esso ero sprofondata più e più volte, cedendogli la memoria in cambio della sopravvivenza. Lì era custodito tutto, soprattutto quello che mi ero scrollata di dosso, una zavorra con cui non sarei riuscita a restare a galla. Adesso, mentre mi sentivo lacerare da quello strazio che mi trapassava il petto con ferocia, sprofondai dentro di me per nascondermi in quel nucleo. Lo sentii farsi incandescente e pulsare di vita propria.
Ci affondai dentro fino a ustionarmi le ossa e le sentii sciogliersi.
Mi squagliai come cioccolato fuso.
Mi confusi.
Dissipai quel che restava di me.
Mandai in corto ogni circuito.
Scesi più dentro. Ancora più dentro.
Mi feci notte e penetrai ancora più in profondità, al centro di tutto, finché incontrai il gelo. Divenni fredda.
Infine riemersi, dura e cupa come quel fondo nero e non provai più nulla.
Ancora una volta avevo allontanato da me il passato e la paura, ce l’avevo fatta. Il prezzo da pagare era quel freddo che ogni volta mi penetrava più a fondo e si prendeva un pezzo di me. Temevo che prima o poi mi avrebbe invasa del tutto. Che ne sarebbe stato di me a quel punto? Forse semplicemente non avrei più provato dolore, né paura. Forse avrei smesso anche di avvertirlo, come quando ti congeli a tal punto le mani e la punta del naso che diventano bollenti e poi finisci per non percepirli più. Forse avrei smesso di sentire i passi dei mostri che mi rincorrevano. Erano sempre di più. Sempre più veloci. E io sempre più stanca. Forse avrei cessato di essere in gabbia. Forse. Potevo solo aspettare, tenendomi al freddo. Sopravvivere.
Mi divincolai dall’abbraccio. Sapevo che non mi avrebbe risposto, non mi avrebbe detto quello che in fondo non volevo sentire, che sapevo essere parte di me, ma che mi impegnavo strenuamente a tenere distante.

Perché qualunque cosa fosse, non era successo a me. Non mi apparteneva. Avevo bisogno di credere che fosse così.

Biografia

Elisabetta Barbara de Sanctis è un’autrice, ma soprattutto una donna con una personalità dalle mille sfaccettature che esprime in tutto ciò che scrive. Dal rosa all’erotico, passando per la narrativa, ama dare vita a personaggi femminili autentici e ricchi di sfumature. È presente su diversi social e cura un blog personale. Nell’aprile 2015 è uscita la sua prima raccolta di poesie Anima e Carne – Ed. ErosCultura, cui hanno fatto seguito alcuni racconti e il romanzo Oltre il buio il tuo respiro.
Senza più nome è il suo secondo romanzo.
È socia di EWWA – European Writing Women Association.

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Progetto grafico: ©Andrea Lerario all rights reserved

 

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Anteprima copertina nuovo libro: Senza più nome, la storia di Martina

Questa storia mi accompagna da un anno e mezzo, da quando scrissi il racconto omonimo da cui ha preso vita il romanzo.

Adesso ci siamo, manca poco e con grande gioia vi svelo la copertina, realizzata da Lerario Design.

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Questa la SINOSSI: Martina ha sedici anni e combatte contro un passato pieno di mostri, ma basta poco perché quanto ha rimosso torni a galla, con i ricordi delle violenze e degli abusi e tutto il suo carico di dolore. Quando la sua vita sembra arrivare al capolinea, decide di provare a vivere inseguendo il suo sogno di libertà: una moto e una strada su cui correre, veloce come il vento. Un viaggio che, tappa dopo tappa, la aiuterà a prendere coscienza di ciò che le ha segnato l’anima. Un viaggio per trovare se stessa. Un viaggio per ricominciare.

E adesso conto alla rovescia:

15 settembre 2016

Senza più nome

Una storia che lascerà il segno.

Con il cuore, sempre ❤

EliBì

Racconto in e-book gratis dal 31 agosto al 4 settembre!

Per ben cinque giorni il racconto erotico L’ALTRA LEI è GRATIS!

Questo è il link per scaricarlo –> https://www.amazon.it/Laltra-Lei-Elisabetta-Barbara-Sanctis-ebook/dp/B01G0SBT5U
In questlaltra_lei_pic-cropo racconto, anche se la copertina è un po’ fuorviante, il tema dell’erotismo non è fine a se stesso, ma diventa lo strumento attraverso il quale emergono delle problematiche molto profonde all’interno di una coppia.

Da sempre sono gli aspetti psicologici quelli che amo scandagliare, sia nell’uomo che nella donna, ma sarete voi lettori a dirmi se ci sono riuscita.

Grazie a chi lo leggerà, a chi mi aiuterà a far conoscere questo evento e a chi lo pubblicizzerà nei propri gruppi, pagine o profili, ma grazie soprattutto alla Casa Editrice ErosCultura per questa possibilità!
E date un’occhiata anche agli altri titoli della Casa editrice perché gli e-book in offerta gratuita limitata sono tantissimi!!!
Ahhh… dimenticavo! Grazie in anticipo a chi, dopo la lettura, avrà piacere di lasciare una recensione, è un feedback molto importante per me ❤

Violenza: i piccoli semi del male

tumblr_mgdsvqcdtk1qi67eeo1_500Odio, violenza, terrorismo, stragi, femminicidi, infanticidi, morti ammazzati di ogni età, cultura, razza e religione. Siamo stanchi, siamo tutti stanchi, la sensazione è di stare su una giostra impazzita da cui nessuno ci permette di scendere. Piccole e grandi violenze si consumano sotto i nostri occhi sbarrati, nelle nostre case, nei nostri condomini o in luoghi lontani e il rischio è di rimanerne assuefatti. Un veleno che, giorno dopo giorno, ci intossica il sangue, ci toglie l’ossigeno, risveglia l’ombra che si annida nel nostro animo e ci fa essere tutti un po’ più morti e un po’ meno vivi.

L’unica valvola di sfogo che sembra rimanerci è quella degli stati sui social, più o meno esagerati, più o meno drammatici, più o meno addolorati, più o meno violenti. Perché in fondo è su quel più o meno che ci muoviamo, in bilico su un burrone, le gambe ormai malferme, disposti a tutto pur di non precipitare.

67142c567a871b1ba18b75d7ea328ce3Forse questo mondo post-moderno è davvero impazzito o forse è solo che la tecnologia e i mezzi di informazione ora viaggiano a livello mondiale, in tempo reale, con il risultato sì di tenerci informati, ma in quello che ormai è un vero e proprio bombardamento mediatico, una bolgia infernale dantesca dalla quale vorremmo solo uscire. Possibile che con tutta la tecnologia non ci sia un tasto play, da pigiare all’occorrenza, per far cessare tutto questo? Nemmeno un tasto pausa, giusto per darci il tempo di respirare? No, non c’è.

Io scrivo libri, una soluzione non ce l’ho, altrimenti farei altro. Mi verrebbe da dire che una soluzione nemmeno c’è, ma una parte di me si rifiuta e forse si rifiuterà sempre anche solo di pensarlo. Però è tutto troppo grande, come si fa a cambiare qualcosa? Da dove si comincia? Come si fa ad arrestare manualmente questa giostra fuori controllo? Non lo so. Ma di una cosa sono certa: su una cosa abbiamo potere, su una sola, forse non basta, ma su di essa possiamo agire e allora dobbiamo cominciare a farlo, se non altro per provare. Noi stessi.

Etichettare come folli quelli che compiono stragi, che ammazzano la ex o i propri figli ci fa continuare a vivere. Da una parte ci inquieta: un folle è una scheggia impazzita, come lo controlli? Dall’altra però ci fa sentire un po’ più normali nella nostra casa normale nella nostra città normale nella nostra vita normale.

È questo il primo errore. Il seme della follia è insito nell’essere umano, in ognuno di noi. Forse non prenderemo mai in mano un fucile per sparare in una scuola o in un centro commerciale, almeno lo spero, ma la violenza, come tutte le cose, ha una scala, si sviluppa su un continuum e il problema non sono gli estremi, ma quello che c’è tra gli estremi. Perché gli estremi sono evidenti, ma tutto il resto no, è sfumato, mascherato dietro maschere di normalità. E, che ci piaccia in noi, la violenza, la malvagità, la crudeltà sono parte dell’essere umano, sono parte di ognuno di noi, una parte pronta a venire a galla quando si presenti la situazione che può fungere da innesco. Può essere un trauma più o meno grande, può essere anche qualcosa di molto banale, ma molto spesso la causa ultima risiede nelle ferite narcisistiche e nelle conseguenze della separazione. Qui la psicologia ci viene in aiuto e, se non può fare nulla per fermare la giostra, può fare qualcosa per noi, nel nostro piccolo. Perché l’odio, la cattiveria, la malvagità sono contagiose e creano onde, come quelle che si allargano dal sasso buttato nell’acqua. L’odio ha una sua precisa frequenza, tutto È una frequenza misurabile e, come ci insegna la fisica, quando una frequenza ne incontra un’altra interferisce con quest’ultima: in maniera costruttiva, distruttiva o annullandola. In fondo è semplice fisica.

Allora qualcosa possiamo fare, ognuno nel nostro piccolo. Cambiare la nostra personale frequenza. Rintracciare le nostre proprie ferite narcisistiche. Lavorare sulle conseguenze che un attaccamento non sicuro (cfr. Bowlby, Ainsworth, ecc.) ha avuto sullo sviluppo della nostra personalità e su quello che, in fase di sviluppo infantile, ha influenzato il corretto passaggio attraverso la posizione schizoparanoide prima e depressiva poi (cfr. Klein). Perché, molto più spesso di quanto pensiamo, lì sono stati piantati i semi della nostra personalità, lì sono gli schemi che in età adulta ci impediscono di crescere e di saper accettare e gestire la separazione dall’altro, che si tratti del/della compagno/a, di un’amicizia o di altro tipo di rapporto. Non sappiamo gestire il distacco, viviamo la perdita ancora come se avessimo pochi mesi e stessimo sviluppando e introiettando il seno buono e il seno cattivo (cfr Klein).

tumblr_mrnv448s1C1rneit0o1_500Se da qualche parte bisogna partire, credo sia da qui perché è solo su noi stessi che possiamo agire. Non serve a nulla inorridire per le stragi e le violenze che vediamo scorrere in tv se poi basta un distacco, una separazione, un no a quelle che sono le nostre aspettative su qualcuno perché diventiamo boia e carnefici dell’altro, reo solo di non aver rispettato le nostre esigenze, il nostro bisogno di unità e non distacco dal seno materno. Quanti di noi in questo momento sono in questa fase? Tutti. Ognuno ha il suo proprio personale nemico a cui far pagare qualcosa e, pur di rendere l’angoscia da separazione accettabile, è disposto a tutto per giustificare la punizione inflitta. Perché si ha sempre bisogno di giustificarsi con se stessi, pena la distruzione del nostro fragile equilibrio.

Vogliamo davvero fare qualcosa per cambiare il mondo? Cominciamo da noi stessi. Cominciamo a scovare il nemico che è dentro di noi. Cominciamo a riconoscerlo e ad accettarlo. Cominciamo a smetterla di negare che sia così, sfidiamo noi stessi e rinunciamo a fornirci alibi. Affrontiamo la nostra ombra perché negarla serve solo a renderla più forte. Impegnamoci in questo. Forse solo così possiamo coltivare la speranza di cambiare qualcosa e, se alla fine non sarà servito a contrastare le guerre, le stragi e a rendere questo mondo migliore, almeno sarà servito a rendere migliore ognuno di noi, al di là di ogni illusione e di ogni finto buonismo.

Elisabetta Barbara De Sanctis

 

E-book gratis

image1Buongiorno!

Ancora una promo, valida solo per i giorni 7 e 8 luglio! La versione in e-book del romanzo Oltre il buio il tuo respiro GRATIS! Approfittatene!

E per chi desiderasse il cartaceo, vi ricordo che è disponibile presso la Libreria Mondadori di Pescara, insieme alla versione cartacea di Anima e Carne, oppure su Amazon, allo stesso link dell’ebook.

Con il cuore, sempre ❤

EliBì

Link per scaricare l’e-book gratis –> Scarica qui la tua copia gratuita di Oltre il buio il tuo respiro

 

On air… un italiano in Australia

Un grande in bocca al lupo all’amico Paolo Aurelio Monteleone e un grazie immenso per la stima e l’affetto che dimostra sempre nei miei confronti, assolutamente ricambiati ❤

Luca Cozzi

Monteleone 2.4

Con questa intervista cercherò oggi di presentarvi una persona davvero speciale, un uomo di grande spessore umano e professionale, appassionato di letteratura italiana. Un uomo che, dai microfoni di una radio australiana, si è fatto conoscere e apprezzare in tutto il mondo e ha contribuito a far conoscere gli scrittori italiani nel continente australe: Paolo Aurelio Monteleone.

d.) Molti anni fa hai lasciato il tuo lavoro in Italia e ti sei trasferito in Australia, per dare ai tuoi figli un futuro migliore. Sei contento della tua scelta?

r.) Sono stato un pazzo, abitavo in Val d’Aosta, guadagnavo molto bene, viaggiavo in Maserati, vacanze due volte l’anno, vestivo Armani, Zegna e Diadora. Solo un pazzo come me poteva rinunciare al benessere, al lusso e tutti i comfort, per andare dall’altra parte del mondo e ricominciare da zero. Avevamo due figli e mi ero reso conto che per loro sarebbe stato impossibile…

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Invisibile

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INVISIBILE

Ascolta la notte

Respirala

Sono io

Che ti sto sfiorando

Mentre le tue mani mi cercano al buio

Io sono lì

Accanto a te

Sono io

Che ti scivolo addosso

Suadente

Che ti ghermisco l’anima

Impudente

Indecente

Prepotente

Perché mi appartieni

Ora e sempre

E ogni notte

Quando il mondo tace

Verrò da te

Perché senza te

Io sono niente senza te

©Elisabetta Barbara De Sanctis 25/06/2016 all rights reserved

SCRITTURA CREATIVA c/o Libreria Mondadori Pescara

Risorse SovrUmane ASD Ricerche Teo-Antroposofiche e benessere e Libreria Mondadori Pescara vi invitano a un evento straordinario:

SCRITTURA CREATIVA: dare voce alle emozioni

Con presentazione del ciclo di Laboratori di Scrittura Creativa:

“Dall’idea al racconto, come dare vita a una storia”

con Elisabetta Barbara De Sanctis

INGRESSO GRATUITO

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“La scrittura, come ogni attività creativa, è un’attività “terapeutica. Che si scriva su dei fogli sparsi, su un taccuino o al pc, scrivere è un’attività catartica perché ci permette di trasferire altrove i nostri pensieri, le nostre emozioni. In tal modo ci alleggeriamo e possiamo esaminarle da una prospettiva diversa, con un notevole beneficio a livello sia mentale che emotivo, di conseguenza fisico”. (Elisabetta B. De Sanctis)

Elisabetta Barbara De Sanctis ci guiderà in un universo dove le emozioni si fondono con le parole e diventano poesie e storie da leggere, da raccontare, da vivere.

BIOGRAFIA: Elisabetta Barbara de Sanctis è un’autrice, ma soprattutto una donna con una personalità dalle mille sfaccettature che esprime in tutto ciò che scrive. Dal rosa all’erotico, passando per la narrativa, ama dare vita a personaggi femminili autentici e ricchi di sfumature. È presente su diversi social, ha due pagine autore su facebook, un gruppo fan, un blog su tumblr, cura un blog personale ed è co-fondatrice di un book blog.
Nell’aprile 2015 è uscita la sua prima raccolta di poesie “Anima e Carne” – Ed. ErosCultura, cui hanno fatto seguito alcuni racconti: “L’altra lei” (sempre con ErosCultura), “E il mare rispose” per Donne d’inchiostro vol.1, “Senza più nome” e “Stanza 530”, quest’ultimo spin off del romanzo “Oltre il buio il tuo respiro”, pubblicato a novembre 2015. A febbraio 2016 è uscito il suo racconto “Coriandoli d’anima” per la collana Attimi Infiniti.
Attualmente sta scrivendo un romanzo di narrativa ispirato proprio al racconto “Senza più nome”.
È socia di EWWA – European Writing Women Association.

Pagine autore su facebook:
https://www.facebook.com/ElisabettaBarbaraDeSanctis1/
https://www.facebook.com/ElisabettaBarbaraDeSanctis/
Blog autore:
https://velodidonna.wordpress.com/

Vi aspettiamo il giorno 22 giugno alle ore 17,00
c/o Libreria Mondadori di Pescara, in C.so V. Emanuele II n°105

Scrittura_creativa