Nella penombra dei propri occhi socchiusi percepiva appena i gesti di lui.

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Nella penombra dei propri occhi socchiusi percepiva appena i gesti di lui. Lenti. Misurati. Nulla che lasciasse trapelare il desiderio che pure sapeva lo torturava fin nelle viscere. Un desiderio pari al suo, quello che percepiva concentrato in un punto preciso del ventre. Quello che le bruciava dentro, pronto a corroderla come fosse acido se non l’avesse lasciato scorrere. E finalmente le sentì. Sentì le mani di lui sfilarle prima una scarpa, poi l’altra. Sentì quelle dita risalire lungo le gambe e ad ogni centimetro iniziò a sporgersi impercettibilmente di più sulla sedia. E lì, quando furono su quei centimetri di pelle oltre il nylon, pensò che sarebbe potuta morire in quel momento se non avesse sentito quelle labbra, se non le avesse avute addosso, se non si fossero affrettate a succhiare la vita che iniziava a sentirsi colare fra le cosce …

(Elisabetta Barbara De Sanctis)

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