Il salotto di EliBì: intervista a Gemma Gemmiti per il progetto #twitter4theworld. Donne d’inchiostro e Uomini su carta

Che ne siamo consapevoli o meno, abbiamo bisogno di credere ai sogni.

Ci rendono vivi, ci donano speranza che, nonostante tutto, qualcosa di bello sia possibile. E cosa accade quando il seme di un sogno, affidato al vento, viaggia lontano, si posa nella terra e inizia a germogliare? Ecco, è questo che è accaduto con un progetto nato come #twitter4theworld e l’hashtag è diventato in breve tempo virale, grazie al sorriso di Gemma Gemmiti, una blogger che ho avuto la fortuna di conoscere, anche se ancora non di persona (ma presto ci incontreremo), forse fin da quelli che credo fossero i suoi esordi su tumblr. Ricordo ancora quei giorni, saranno trascorsi due anni o forse meno, quando con la solarità che la contraddistingue venne a bussare via messaggio al mio blog tumblr e da lì è nata quella che è una bellissima amicizia. C’è un aggettivo che per me la rappresenta più di tutti: travolgente!

#twitter4theworld è poi diventato anche #tumblr4theworld e #facebook4theworld e, a distanza di appena 4 mesi, questo sogno ha travolto me e tante altre persone meravigliose e sono onorata di far parte di tutto questo.

Cos’ha di speciale? Ci ha permesso di impugnare le penne per cambiare un piccolo angolo di cielo, in maniera vera, concreta, utile. Ma lascio che sia Gemma a raccontarvi cos’è #twitter4theworld con le sue Donne d’inchiostro e i suoi Uomini su carta perché ho voluto intervistarla, per voi, per noi.

Gemma, come nasce il progetto #twitter4theworld e cosa sono “Donne d’inchiostro” e “Uomini su carta?”

#twitter4theworld nasce da una folle idea buttata su twitter senza neanche pensare a come realizzarla, ma con la voglia di fare qualcosa. Ogni giorno assistiamo impotenti a donne, uomini e bambini che affrontano il mare su barconi per cercare un’opportunità di sopravvivenza. Ero e sono stufa di sentirmi impotente.

Era il 7 marzo e volevo trovare un modo diverso di festeggiare il mio essere donna. Conosco, grazie anche ai social, molte persone a cui piace scrivere e allora mi son detta: “Perché no?”. Ho cominciato a chiedere a qualcuno in privato cosa ne pensasse. Le donne sono state subito d’accordo, gli uomini hanno lamentato il fatto di essere stati esclusi visto che inizialmente l’idea era solo quella di coinvolgere le donne a raccontare se stesse.

E allora via con l’idea che diventava sempre più tangibile: ci sarebbero stai due e-book. Uno avrebbe raccolto le storie delle donne (Donne d’inchiostro), e l’altro quelle degli uomini (Uomini su carta). Due universi a confronto per fare la differenza nel mondo.

Poi la vita è strana, a volte i sogni si avverano anche in maniera più grande di quanto mai potessi immaginare. Le persone che hanno aderito fino ad ora sono più di 150 ed i due e-book sono diventati sette. E si sono magicamente trasformati grazie al selfpublishing in carta odorosa.

Tutti sono stati d’accordo a donare i loro proventi all’Associazione Progetto Alfredo onlus (http://www.lascuoladialfredo.it/) che conosco personalmente. Due anni fa ho organizzato un musical nel paese dove abito e con gli incassi quest’anno a gennaio sono state inaugurate tre aule in un asilo. Abbiamo raccolto € 4.535,00 necessari per la costruzione di una sola aula, poi la gente del posto ha offerto il proprio lavoro e di aule ne sono uscite tre. Questa credo sia magia.

I dati di mercato parlano dell’editoria come di un settore in crisi e le statistiche evidenziano come gli italiani leggano poco, ma tendono a pubblicare molti libri. Questo non ti ha impedito di credere in questa iniziativa, come mai? 

Credo nei sogni, questo è il mio più grande difetto e la mia più grande qualità. Sono perfettamente consapevole del fatto che gli italiani leggano poco, ma proprio questo mi ha dato una spinta in più perché sono scritti di e da gente comune. Magari si ha più voglia di leggere qualcosa scritto dall’amica di scuola, dal proprio prof del liceo, o dalla blogger che adoriamo. Perché dietro ad ogni blog, ci sono persone meravigliose e leggerle sarà un po’ abbracciarle, conoscerle, sentirle vicine.

Gli autori sono tantissimi, come sei riuscita a coinvolgerne così tanti? E’ stato impegnativo coordinarli?

E’ stato un tam tam, un effetto domino di chi, venuto a conoscenza del progetto, lo ha fatto conoscere ad altre persone e siamo diventati sempre di più.

Impegnativo sì, perché ho fatto del mio meglio per seguire tutti con la dovuta attenzione. Ma il mio non è stato un lavoro, perché con ognuno è subentrata un’affinità così speciale che ci si sente anche al di là del progetto.

E’ stato davvero un dono, prima di tutto per me.

Quali obiettivi ti prefiggi di realizzare con questo progetto?

Eravamo partiti con un’incubatrice e qualche capretta (il latte di una sola capretta dà nutrimento ad un’intera famiglia), ora, visto il numero degli autori e quello delle vendite, stiamo allargando il sogno: compreremo materiale sanitario con i proventi delle vendite di Donne D’Inchiostro e con quelli di Uomini su  Carta costruiremo una fattoria.

Opportunità di una vita autonoma e dignitosa. Il famoso “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.” di Confucio.

Oltre la pubblicità sui social e il passaparola, sono previste altre iniziative per far conoscere Donne d’inchiostro e Uomini su carta? Se sì, quali?

Stiamo pensando all’opportunità, una volta usciti tutti i primi sette volumi, di cominciare ad organizzare le presentazioni nelle librerie Mondadori, Feltrinelli ed IBS sparse sul territorio. Gli autori stessi saranno un supporto prezioso ognuno nella propria città.

Intanto cominciano le prime richieste, da parte di piccole testate giornalistiche, di saperne di più. Anche delle televisioni a livello nazionale stanno sbirciando e chiedendo informazioni sul nostro “Sogno che lascerà un segno”. Chissà!

Perché consiglieresti ad una persona di acquistare Donne d’inchiostro e Uomini su carta?

Perché al di là della bellezza dell’iniziativa e di ciò che riusciremo a fare grazie a chi ha scritto e a chi leggerà, c’è vita in quelle parole, in quella carta, in quell’inchiostro.

Stanno già arrivando i primi commenti visionabili in Pagina fb “Il sogno che lascerà un segno” e sono contenta perché le emozioni che io stessa ho provato nel leggerli, le ritrovo nei lettori. E siamo solo all’inizio.

Gemma, cos’è un sogno per te?

Una splendida realtà, come questa.

Credo nei sogni, perché siamo su questa terra per un motivo, ognuno sceglie il suo.

 

Penso che non ci siano altre parole da aggiungere. Personalmente ho i brividi perché grazie a Gemma sono anch’io dentro questo sogno con un mio racconto, scritto solo in esclusiva per #twitter4theworld e l’emozione è ogni giorno più grande. Ma il mio grazie va anche di cuore a tutti gli altri autori e autrici che hanno scritto un loro racconto, a chi ha realizzato e donato le meravigliose copertine, a chi ha dato il suo aiuto con il profilo twitter, con la grafica, con l’impaginazione, a chi ha dato il suo piccolo grande contributo, a chi ci sta emozionando con i primi commenti e le proprie impressioni. Grazie, a tutti!

Adesso aspettiamo voi! Leggetelo, regalatelo, consigliatelo, recensitelo: prendiamoci per mano perché questa sia una lunga catena d’amore lunga dal nostro cuore fino ai confini del mondo ❤

(Elisabetta Barbara De Sanctis)

 

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DONNE D’INCHIOSTRO VOLUME UNO è disponibile sia nella versione cartacea che in quella digitale su www.youcanprint.it e su 31 store on line. Si può ordinare anche in oltre 4.500 librerie presenti sul territorio.

A breve l’uscita di Uomini su carta, non perdete la prossima puntata!

E per saperne di più alcuni link utili:

Pagina facebook: Il sogno che lascerà un segno

Profilo twitter: @tw4theworld

Associazione Progetto Alfredo onlus

 

 

 

11 thoughts on “Il salotto di EliBì: intervista a Gemma Gemmiti per il progetto #twitter4theworld. Donne d’inchiostro e Uomini su carta

  1. Ho letto quest’intervista. L’ho mangiata con gli occhi… e sono ritornata alle prime righe ed ho chiuso gli occhi.
    Troppe congiunzioni in queste prime parole?
    Forse sono nulla! Poco ci vuole a sentirsi i polsi legati, quando guardi negli occhi un ragazzo o una madre ed il suo bambino, scesi da quei barconi ancora increduli di essere vivi, pieni di speranza e di paura su ciò che ancora li attende…
    Da Lampedusa, vengono portati nella mia Trapani, poi smistati come merce… ma vi assicuro che nessun lampedusano ha ancora oggetti ed abiti in più di quelli che servono, corredi e lettini e culle dei loro bambini… e quando vanno al bar a prendere il caffè al mattino, lasciano un caffè pagato per chi non potrebbe altrimenti averlo…
    Quante congiunzioni ci vorrebbero per sentirsi toccati, anche sfiorati appena da tutto questo e malgrado questo, non perdere la voglia di piangere ed arrabbiarsi per come vanno le cose, per la stupidità di chi fa passare aria dalla bocca, quando invece è meglio stesse zitta!

    Tu lo sai, Elisabetta, ho prenotato il libro, il cartaceo, lo sto aspettando!
    Lo divorerò, lo so!
    Non potevo prendere l’e-book, questo progetto merita tutto ciò che è possibile, è un movimento di anima ed una vittoria del cuore sui meri interessi della minoranza gretta e mediocre che cerca di assopirci la coscienza…
    Un grazie alla mente vulcanica di Gemma, che sto imparando a conoscere dal mio angolino preferito, ove osservo ed accolgo, cerco di comprendere e poi faccio un salutino …e tutto comincia.
    E’ stato un po’ così con te, EliBì, vero?
    Vi sono grata, mi state aiutando a coltivare la fiducia sulle belle anime che circolano nelle nostre strade, ancora squisitamente impunemente!
    Grazie.
    Un caro abbraccio.

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    • Queste tue bellissime parole, sentite, vissute, non si possono commentare. Vibrano potenti come un grido disperato. Io so solo che ciò che facciamo è scoraggiante per quanto è poco, meno di una goccia nel mare. Ma forse aiuta noi più che loro, ci impedisce di far assopire la coscienza, ci toglie dall’impotenza. Forse non si può cambiare l’intero cielo, ma un angolo si e ne abbiamo tanto bisogno…
      Un caro abbraccio mia cara…

      Piace a 1 persona

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